Magneti e Cancellazione Hard Disk – Cosa Bisogna Sapere

La leggenda
Si suppone che i campi magnetici possano cancellare anche gli hard disk. Molti pensano di perdere i dati avvicinando un magnete al computer o appoggiando l’hard disk su una cassa acustica.

La verità
Un tempo i magneti provocavano la perdita dei dati archiviati sui floppy disk. Invece oggi i magneti al neodimio, utilizzati una volta per cancellare gli hard disk, non possono compromettere i dati. Alcuni magneti vengono perfino integrati nell’attuatore che controlla la testina di lettura/scrittura. Più potente è il magnete, maggiore sarà la velocità con cui la testina scriverà sul disco e minore il tempo di accesso. Per capire perché i magneti non cancellano i dati, analizziamo i dischi nel dettaglio (si veda il grafico sottostante).

Gli hard disk di ultima generazione con capacità di qualche terabyte sono formati da quattro piatti in ossido di ferro o in cobalto in grado di archiviare fino a 690 Gb di dati ciascuno. Questi dati vengono memorizzati in piccoli settori magnetizzati (bit) presenti sul disco che possono avere due valori di magnetizzazione: 0 e 1. Dal 2005 i bit vengono allineati perpendicolarmente al disco e questo sistema, chiamato perpendicular recording, scrive fino a 155 Gbit (19 Gb circa) su un centimetro quadrato.
Per leggere o scrivere questi bit, la testina di lettura/scrittura dell’hard disk “passa” sulla superficie del disco alla distanza di appena 10 nm. Nel processo di lettura la magnetizzazione dei bit produce, a causa dell’effetto quanto-meccanico Gmr, intensità differenti: 0 e 1. Nel processo di scrittura la testina lavora come un elettromagnete che, a causa della distanza ridotta, magnetizza i bit con un campo estremamente potente.

I campi magnetici dunque modificano i dati, ma perché questo non accade con le normali calamite? Perché i dischi sono magnetizzati a una potenza tale che solo i campi molto potenti, che superano i 0,5 tesla, possono modificare i bit. E poiché l’intensità del campo magnetico diminuisce con la distanza, questa si riduce in una frazione già dopo pochi millimetri. Per questo motivo i magneti al neodimio, integrati o esterni all’hard disk, sono troppo deboli per modificare i dati o cancellarli. Anche un magnete con una forza adesiva di 200 kg produce sui poli solo 0,5 tesla circa e a una distanza di un centimetro appena 0,3 tesla circa.
Tuttavia dovete prestare particolare attenzione quando avvicinate un magnete a un hard disk in funzione, poiché questo potrebbe deviare la testina di lettura/scrittura o comprimerla sul disco. In questo caso ne deriverebbero errori di scrittura o danni all’hard ­disk con la conseguente perdita dei dati.

Campi magnetici sugli hard disk: solo un campo magnetico molto potente come quello presente sulla punta della testina di lettura/scrittura può modificare i dati presenti sull’hard disk. I magneti normali in questo caso sono troppo deboli.

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